Giovane giornalista muore di freddo fingendosi clochard per un’inchiesta. “Che s’adda fa pe faticà”

Amici, spesso in questo blog abbiamo esaltato l’abnegazione al lavoro, insita tra le nuove generazioni. Abbiamo visto ragazzi ricorrere alle strategie più bizzarre per riuscire a conquistare un posto di lavoro bramato fin dai tempi della formazione, non ultimi i molteplici tentativi avanzati attraverso video virali.

Questa volta, però, ci troviamo di fronte ad un caso estremo, meritevole di essere considerato paradigmatico di questa aberrante situazione…

Si chiamava Lee Halpin, aveva 26 anni ed era un aspirante reporter. Lee aveva deciso di trascorrere una settimana con i clochard, dormendo con loro per strada nella città di Newcastle. E’ stato trovato senza vita in un edificio semi abbandonato a Westgate Road. Il giovane, che collaborava con Channel 4, un’importante Tv britannica, stava svolgendo una sorta di stage per il giornalismo investigativo e si augurava che questa esperienza potesse rivelare le sue capacità nel riuscire a cogliere il senso della storia dei senzatetto, assicurandogli un posto nell’emittente.
Poco prima di iniziare questa esperienza Halpin aveva girato un video dove spiegava i motivi della sua decisione: “Cercherò di interagire con più barboni possibile, calandomi se sarò in grado, nel loro stile di vita “.
…Un ragazzo, un uomo, un professionista, che pur di accedere alla professione sognata si è messo in gioco rischiando vita… E perdendola.

Adesso una riflessione sul “sistema occupazione giovanile” da parte dei Governanti mi sembra obbligata! O no?…

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