Chi ha vinto le elezioni? Chiediamoci piuttosto chi ha perso… Noi.

Le 3 icone dell’ingovernabilità italiana

Amici, a quest’ora abbiamo già letto, seguito, commentato di tutto e abbiamo le idee molto chiare del responso che è venuto fuori da questa tornata elettorale. Di conseguenza conosciamo bene tra chi e in che modo verranno suddivisi i seggi in Parlamento. Perciò, intendo porre un accento particolare sull’unica questione che mi sta a cuore e che credo interessi voi tutti: i prossimi 5 anni della nostra vita in Italia.

Allo stato delle cose il Paese è ingovernabile (e non si tratta di un eufemismo espresso in “politichese”), spaccato in tre parti (se non in quattro!), dove l’unica prospettiva praticabile da un punto di vista tecnico è una Grossa Coalizione (inattuabile in Italia). Beninteso, risulta pleonastico soffermarci sulle cause di questo nefasto epilogo (Porcellum ecc.), ma sta di fatto che abbiamo di fronte tre forze diverse con nessun punto in comune tra loro, che nutrono un odio viscerale e vicendevole e che non vedono l’ora di avanzare proposte che finiranno per risultare semplicemente contraddittorie. Per comprendere meglio la situazione, immaginiamo una stanza buia nella quale sono rinchiusi tre bambini che hanno appena fatto a botte…

Ciò chiarito, non resta che considerare il bicchiere mezzo pieno e iniziare a ragionare sui possibili “rimedi”. Anche qui, però, riscontriamo delle difficoltà perché, se non utopia, risulta davvero ambizioso pensare che i tre schieramenti possano trovare un accordo sui rispettivi programmi politici, così come avviene in Germania (Grossa Coalizione).

La strada delle elezioni anticipate di qui a sei mesi/un anno non appare percorribile in quanto sortirebbe un risultato pressoché simile, salvo approvazione di una nuova legge elettorale con sistema maggioritario e sostituzione dei leader in testa (Renzi al posto di Bersani tanto per dirne una…). …E non è detto che l’esito sarebbe molto differente.

In conclusione, sembrava difficile, ma dopo decenni di “Mala”-politica siamo riusciti a peggiorare la nostra condizione di vita, perendo sotto i colpi di in un una “rete” di conflitti intrecciati.

In queste ore non si fa altro che parlare di chi vince queste elezioni, di percentuali, di numeri, di schieramenti che si contenderanno l’emiciclo. Chiediamoci piuttosto chi perde… Noi.

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