Gioco d’azzardo-droga: il cocktail più pericoloso. Giovani, i consumatori più accaniti

George Jung tramontato

Amici, oggi vorrei scrivere di una “relazione pericolosa” (che ho appena trattato per TV2000) che continua a prendere piede tra centinaia di migliaia di italiani…

Le stime sull’inquietante fenomeno, accertate dalla “Relazione annuale sull’uso di sostanze stupefacenti e tossicodipendenze” del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, si riferiscono ad una fascia d’età compresa tra i 15 e i 19 anni e ad una più generale tra i 15 e i 64. In particolare, lo studio sull’anno in corso denuncia un utilizzo regolare di droghe tra il 35,2% degli studenti avvezzi al gioco.

Ma veniamo ai numeri: su una popolazione di circa 60 milioni di persone, il 54% ha giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi 12 mesi. Oscilla invece fra l’1,3 e il 3,8% la stima dei giocatori cosiddetti “problematici”, ossia quelli che giocano spesso ma che, pur non avendo ancora sviluppato una vera e propria dipendenza, rischiano di cadere nella rete. Infine, ci sono i patologici, o “giocatori dipendenti”, che si dividono tra lo 0,5 e il 2,2%.

Ad allarmare in particolar modo è la troppo agevole modalità attraverso cui i giovani si avvicinano al panno verde, rappresentata dal gioco online e pubblicizzato in maniera decisamente ignobile dallo Stato italiano.

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