Femminicidio: la Chiesa addita le donne

 

Amici di Obiettivo Giovani,

per femminicidio (o femmicidio) si intendono le violenze perpetrate dagli uomini ai danni delle donne in quanto appartenenti al genere femminile. Esso comprende tutti quei casi di omicidio in cui una donna viene uccisa da un uomo per motivi relativi alla sua identità di genere.

Un fenomeno, questo, che esiste da sempre e che continua ad acutizzarsi, non solo nelle civiltà mediorientali (là dove la piaga è legata a ragioni antropologico-culturali) ma anche nelle società occidentali come la nostra, nonostante la cultura di genere si sia evoluta molto dagli anni ’60 ad oggi.

Ciò è vero in Italia dove spesso sentiamo o leggiamo di casi di ragazze perseguitate da ex fidanzati, familiari e persone appartenenti alla loro cerchia di amici, che non hanno alcuna responsabilità, ma che invece vengono penalizzate dal semplice fatto di apparire dall’aspetto gradevole, una caratteristica che spesso risulta fatale per molte giovani donne.

In questo senso è chiaro che il “livello di colpevolezza” viene giudicato tale da persone, malviventi che soffrono di disturbi legati alla sfera sessuale. Ieri, ad esempio, un uomo ha additato le donne come “provocatorie” nei confronti degli uomini. Non è la prima volta che sentiamo ad un’uscita del genere. In questo caso, però, a mettere la firma è stato Don Corsi, parroco di San Terenzo, che ha affisso nella bacheca della chiesa dove presta servizio un volantino sull’istigazione alla violenza contro le donne. Ciò ha immediatamente, generato lo sgomento generale e la critica nazionale.  

Il titolo del volantino (successivamente rimosso) era: “Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?”. Il testo recitava quanto segue:

“L’analisi del fenomeno che i soliti tromboni di giornali e tv chiamano appunto femminicidio. Una stampa fanatica e deviata attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione questa spinta alla violenza. Domandiamoci: Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise. Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. roba da mascalzoni). Facciano un sano esame di coscienza: forse questo ce lo siamo cercate anche noi?”.

Ma la Chiesa non veniva in soccorso a tutti? Forse deve aver dimenticato le belle donne…

Un’altra azione fenomenale da parte dell’organo che più d’ogni altro dovrebbe proteggerci dal male, la Chiesa.

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