Giovani italiani “low cost”

Renato Pozzetto in “Ragazzo di campagna” nella sua casa “a misura d’uomo”

Amici, nonostante la positività con la quale approcciamo alla vita, tenaci e con l’obiettivo preciso di migliorarla, in Italia, non serve nasconderlo, la crisi imperversa.

Non si tratta più ormai di non riuscire a trovare il lavoro della nostra vita, dei conti pubblici che non quadrano o di rinunciare a quei beni futili dei quali, solo pochi anni fa, abusavamo. Adesso, non è un errore affermare che la crisi ha cambiato (e continua a cambiare) radicalmente le nostre abitudini di vita.

Uno  rapporto effettuato da “Eurispes Italia” nell’anno corrente fotografa con statistiche, numeri e percentuali, in che misura si è involutala vita dei giovani, a cominciare dalle abitudini strettamente economiche, concludendo con quelle riferite ai rapporti interpersonali. Seguiamole nel dettaglio…

Aspettano i saldi e cercano e offerte al super mercato. Meno uscite di piacere quando si tratta di cinema o ristoranti, più mezzi pubblici e meno auto personale per risparmiare benzina, un taglio anche alle spese mediche. Pochi possono ambire a un progetto futuro in quanto lo stipendio serve a malapena a coprire le spese mensili (due su tre non ci riescono, in alcuni casi nemmeno a coprire quelle della terza settimana!). Il disagio economico delle famiglie si è aggravato in maniera preoccupante (indica questa condizione il 70% degli italiani). Nella maggior parte dei casi risparmiare qualcosa è impossibile (79,2%).

L’Imu una tassa iniqua per 8 sue dieci. Il fisco pesa sempre più sulle tasche degli italiani che bocciano l’Imu e invocano un taglio delle tasse per ridare fiato all’economia e rilanciare i consumi. In particolare, secondo il Rapporto Italia 2013 dell’Eurispes, il carico fiscale che ha gravato sulle spalle delle famiglie nell’ultimo anno risulta nettamente aumentato per il 41,7% degli italiani e un pò aumentato per il 27,5%. A non trovare alcuna differenza è il 13,8%, mentre il carico fiscale è diminuito leggermente o nettamente rispettivamente per il 5,5% e il 5,2%.

Il lavoro è sinonimo di stress per 9 su 10. Lavoro e stress, un rapporto sempre più stretto. Solo l’8 per cento degli italiani non è sottoposto alla “pressione” di eventi psicologici a causa del lavoro, il restante 92%, seppur con modalità e intensità differenti, al contrario, riconosce sintomi di stress derivanti dal lavoro e dalle mansioni che svolge. Il 59,5% solo qualche volta, il 21,9% spesso, mentre il 10,6% addirittura sempre. Tra le principali fonti troviamo al primo posto le scadenze e le pressioni sui tempi di consegna (59,5%), poi la mancanza di tempo da dedicare a se stessi (51,7%), e al terzo posto i carichi eccessivi di lavoro (51,5%). Anche l’assenza di stimoli professionali può provocare disagio (50,5%).

Uno su quattro va al “Compro Oro” e fa shopping online. Nel 30,9% dei casi si è fatto ricorso al credito al consumo nell’ultimo anno (nella precedente rilevazione la percentuale era del 25,8%), ma il bisogno di liquidità delle famiglie fa emergere un fenomeno diffuso e preoccupante: il 28,1% degli italiani si è rivolto ad un “compro oro”, con una vera e propria impennata rispetto all’8,5% registrato lo scorso anno.Parallelamente cresce il rischio usura rispetto al numero di quanti hanno chiesto denaro in prestito a privati (non parenti o amici) non potendo accedere a prestiti bancari (dal 6,3% al 14,4%).

La metà non rinuncia agli animali. Più della metà delle famiglie italiane, il 55,3%, ha in casa uno o più animali domestici, un dato in netta crescita rispetto al 2012 quando la percentuale si attestava al 41,7% (+13,6). L’animale più diffuso nelle case degli italiani è il cane, presente nelle abitazioni del 55,6% degli italiani, seguito dal gatto (49,7%). Il 46,7% di chi possiede un animale riesce a sopperire alle sue necessità con meno di 30 euro al mese.

Internet e la tecnologia non risentono della crisi. considerato che i ragazzi non lesinano nell’acquistare (seppur in una formula rateizzata) apparecchiature sempre più all’avanguardia. Solo cinque persone su cento, infatti, ne fanno a meno, mentre la Tv non è guardata dal 7,3% del campione. Oltre un terzo di chi naviga (34,8%) ha incontrato dal vivo una persona conosciuta su Internet: il 16,9% ha avuto una storia d’amore con una persona conosciuta in Rete. Il 38,3% ha trovato un amico. Stipendi insufficienti per accendere un mutuo, acquistare un auto o mantenere una famiglia. Uno su quattro ha un tablet, il telefonino batte la Tv che non è guardata dal 7,3% . Gli utilizzatori del telefonino si dividono tra chi possiede un modello base (47,1%) e chi uno smartphone (41,5%). Infine, la mania dei tablet ha ormai contagiato quasi un quarto degli italiani. La maggioranza non utilizza il lettore Mp3 (64,5%), la console per videogiochi (70,6%), l’iPad/tablet (73,2%) e, nonostante la recente diffusione, l’E-Book (80,3%)”. Quasi un decimo dei soggetti dispone invece di più di un tipo di telefonino (9,3%). Oltre alla funzioni di base è la fotocamera quella più usata (59%) mentre il 40% degli utenti naviga su Internet. Un italiano su 4 non ascolta mai la radio e meno della metà usa il Dvd.

Obiettivo futuro? Lasciare invariata la tendenza riferita alle nuove tecnologie e invertire tutto il resto… Adesso.

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