Professione fa rima con disoccupazione

Amici di Obiettivo Giovani,

nella giornata di ieri la X Commissione per le attività produttive della Camera ha approvato la legge che regolamenta le associazioni delle professioni non organizzate con Ordini o collegi. La suddetta arriva a compimento a seguito di un percorso lungo 20 anni e caratterizzato da conflitti profondi tra il mondo delle professioni di carattere ordinistico e quello delle nuove professioni, organizzate  in associazioni. Un universo, quest’ultimo, vasto ed eterogeneo che comprende più di 40 figure professionali: dai tributaristi ai grafologi, dagli archeologi agli amministratori di condominio ma anche barman, esperti shiatsu e musicoterapeuti. In proposito si è espresso il Presidente del Colap (Coordinamento libere associazioni professionali) Giuseppe Lupoi, affermando che  l’approvazione di tale legge rivoluziona di fatto il sistema professionale, rendendolo più moderno, efficace e competitivo rispetto al passato. “Con questo provvedimento – ha rimarcato Lupoi – si è garantita l’utenza e dato dignità e status ad oltre tre milioni di professionisti riconoscendo per legge il sistema duale delle professioni composto da ordini ed associazioni”.

…Rivoluzione nel sistema professionale? Professioni più libere, moderne ed efficaci?…

Ma in quale società vivete? Credete forse che mettere un’etichetta “Doc (di origine controllata)” serva a trasformare le professioni in lavoro? Lo sapete che può definirsi lavoro solo un’attività che genera ricchezza a chi la esercita (e non a chi ne predispone le linee guida)? Siete a conoscenza del fatto che in Italia deteniamo il record di professionisti disoccupati? Qual è il ragionamento secondo cui dovremmo immetterne nel mercato del lavoro altri professionisti se non riusciamo ad inserire i precedenti? Non vorrete mica creare un nuovo ed ermetico universo professionale (“in modalità a pagamento”), sulla falsariga delle milleuno facoltà senza sbocco, per lucrare sulle speranze dei nostri ragazzi? Perché sapete… Sentiamo puzza di questo…

Visto che siete tanto bravi a rincoglionire la gente con i vostri numeri, grafici e statistiche che delineerebbero l’economia nazionale, vi invito a fare un calcolo, molto semplice: “Quanti posti ho a disposizione per la X professione?”.

Potreste iniziare con l’eliminare la professione del disoccupato. In tanti ve ne sarebbero grati.

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